Domentica
Ho un sogno. Un sogno dove le pagine della mia agenda planning, quelle bianche di tempo, quelle nere di impegni, vivono assieme in pace. Ho un sogno, dove i bambini si levano contro i cento corsi di sport o di musica che massacrano i loro pomeriggi e gridano che si, i bambini hanno diritto di essere tutti ugualmente annoiati. Sogno un Paese dove le riunioni inutili continuano a non tenersi, dove tanta della paccottiglia che producevamo non ricominci ad essere prodotta. Ho un sogno pieno di cose come queste e voglio sognarlo, finché posso dimenticare quale mondo c’era prima della quarantena e quale ci sarà dopo.
Santa del giorno: Santa Smemorina, Fata. Elevata agli onori degli altari nonostante un passato di sospetti legami con ambienti alchemici e per traffico illegale di zucche e carrozze principesche, Smemorina passò l’ultima parte della sua vita a predicare la dimenticanza, il perdono per gli impegni disattesi, per i ritardi ingiustificati. Adorata in ambienti quali aziende ferroviarie e gestori telefonici, compose le Beatitudini del Distratto e morì in odore di santità quella volta che, volando sul suo aereo ricavato da una melanzana sotto incantesimo, scordò che era ormai mezzanotte.
Equilibiro della mente: questi giorni chiedono molto al nostro autocontrollo. Quando dobbiamo starnutire e ci cola il naso sotto la mascherina, ma siamo al supermercato e non possiamo togliere i guanti, anzi, con i medesimi dobbiamo aprire il sacchetto in cui mettiamo la frutta da pesare, ecco, qui serve ricordare l’esercizio con cui abbiamo imparato a distaccare la mente dal corpo, in modo da fluttuare dimentichi dei bestemmioni che le nostre corde vocali stanno autonomamente fonando.
Detto del giorno: Chi va con lo smemorato / dimentica la fine del
Non è finita la Comedia, agur!