Facce da Sanremo 2001

Vignette

DJ SALVO MC NOCCHIOLONE
da Sessa Aurunca, presenta la canzone PALEOBABA’

180707_10150093073798227_4384124_nE’ la punta emergente fra in Neomelodolci di Napoli. La sua scheda
artistica comprende tutti i centri sociali della Campania, dove è un
punto di riferimento per il servizio di catering, in particolare per
i dolci da ricevimento nunziale. Pasticciere di notte, artista di
giorno, intrattenitore di sera, bull terrier fra le 14 e le 15,30, si
è fatto notare alla rassegna “Rock e Pastiera” di Forcella, per il
piglio trasgressivo e il rapporto prezzo convenienza. Vincitore nella
sezione “promesse, non sicurezze” a Castrocaro, si presenta prodotto
dal noto chef partenopeo Estero V. Cocuzza.

 

LARALARA DUEPUNTI
da Soresina, presenta la canzone SIAMO BRAVISSIMI

12345La simpatica Laralara deve il suo aspetto nordico e rilassato alla
mamma ismiziana (il babbo e’ cremonese). “Da ragazzina su a nord ho
sempre cantato” dichiara, “in parrocchia, ai saggi scolastici, ai
corsi di nuoto. Per questo ho tanta acqua nei polmoni”. La musica
dunque resta un gioco per Laralara fino a un paio di anni fa, quando,
ad una Grigliata Ismiziana, canta in pubblico una bella canzone
tradizionale del Circolo Polare Artico (“OÖbaloo Nurvikierk”, che
significa, “Quel granchio si annoia, ora ci pensiamo noi”) suscitando
l’interesse di tutti, in particolare di un noto produttore
discografico, presente fra gli invitati. Seconda a Castrocaro nella
sezione “ippocampi”, porta a Sanremo il candore e la schietta
allegria delle sue terre.

 

 

 

 TONY BLESCIA

da Melzo, presenta la canzone SENZA TREMARE

427682_10150557262528227_753581284_nPerchè il mitico bassista e cantante dei <b<polmons< b=””>, il complesso che negli anni ’60 fece impazzire l’Italia, sceglie Sanremo per tornare ad esibirsi in pubblico? Noi non pensiamo che dipenda esclusivamente dalla malattia degenerativa che lo ha colpito da due anni. Tony Blescia è un musicista di razza, come quindici anni di carriera solista hanno dimostrato (dal primo album “Blescismus” del 1973 all’ultimo, in riunion con alcuni ex-Polmons nel 1988: “C’era ancora tanto da dire”).
Tony gode della stima e dell’affetto di molti produttori discografici europei e di tutti gli usurai della lombardia, tanti fans ascoltano ancora devotamente le sue canzoni, le sue tempestose vicende sentimentali con l’intera squadra dell’Atalanta sono ormai lontane nel tempo.

 

 

 

DONNA DIFIORI

presenta la canzone AMORE POTATO

L180482_10150093094473227_3443980_na perugina Donna Difiori è alla sua seconda esperienza all’Ariston e quindi è di diritto nella categoria Piante d’Alto Fusto. Cresciuta nel vivaio musicale del produttore Olmi, sboccia artisticamente nel 1997 con un primo singolo intitolato “Questo timido germoglio”. L’anno seguente, a ridosso della prima partecipazione a Sanremo, la conferma con l’album “Sintesi Clorofilliana”. Oggi, dopo due anni di silenzio, raccoglie i frutti del suo lavoro con una partecipazione piena e matura al Festival dei Fiori. “Il mio brano” ha detto in conferenza stampa “vuole anche essere un omaggio all’artista a cui mi ispiro maggiormente: Fiorella Mannoia”.

 

 

 

 

 

CAESAR CUCCHIAINO
presenta la canzone COSI’ NO NON POTREI PERO’

184785_10150093113883227_6373357_nUn veterano del Festival come Caesar Cucchiaino resta una presenza gradita, in particolare quest’anno in cui festeggia la sua quindicesima esibizione fra le quinte dell’Ariston. L’eterno ragazzino della musica leggera italiana non è mai riuscito a vincere un Sanremo ma le sue canzoni sono nella memoria di tutti, specialmente i grandi successi degli anni cinquanta. Dopo la commovente vicenda del trapianto del pancreas ricevuto dal suo canarino Aiace, dopo la fastidiosa questione delle tasse non versate correttamente (“io i soldi li mettevo in quel porcellino di terracotta. Credevo fosse uguale”), Caesar torna piu’ in forma che mai con un brano scritto a quattro mani con il suo amico di sempre e paroliere Ennio Calò, in arte Strudel.
“Io e Strudel – afferma Cucchiaino – ci divertiamo ancora un sacco assieme: prima facciamo a cuscinate, poi lui si rompe i maroni e va di la’ a scrivere non so bene cosa su un foglio”.

 

 

FAMYA QUARESIMA
presenta la canzone VENIAMOCI INCONTRO

184816_10150093788283227_599967_nE’ una sorpresa piacevole trovare quest’anno a Sanremo la bella
cesenate Famya, in un ruolo che non le è consueto. Tutti la
ricordiamo come valletta di Bonolis in “Bollito di cervice” su Canale
Cinque, o più recentemente come una delle interpreti della sit-com
di Raidue “Ficchiamoci Dappertutto”, dove era la sensuale astronauta
Enrine. Dai suoi esordi a Mediaset (era una delle “Pinzette” nel
varietà “Prevenzione Dentale” del ’97) ad oggi la Quaresima è
dunque notevolmente cresciuta, non sappiamo se naturalmente o se con
l’aiuto di un buon impianto al silicone. Dalle sue dichiarazioni
scopriamo che Famya ha sempre amato cantare e che aveva già provato
ad imporsi con la sola voce all’inizio della carriera, quando nessuno
pareva interessato alle sue corde vocali, bensì al resto del suo
corpo. La scelta del look total naked può apparire un pò sfrontato,
ma la ragazza ha deciso di portare ancora avanti la sua evoluzione
artistica, eppoi tanto Sanremo e’ un troiaio.

 

 

 

SPAGO
presenta la canzone L’ABISSO E LA POSSENZA

184647_10150093808083227_3244911_nSpago è un artista amatissimo nei circoli di critica musicale ma
assolutamente nuovo per il grande pubblico. È al suo primo Sanremo
ma a guardare la massa di premi che si è aggiudicato a soli 23 anni,
c’è di che spaventarsi. Alla scorsa edizione del Festival Tenco s’è
aggiudicato la prestigiosa Sciarpetta d’Oro, premio che viene
assegnato solo una volta ogni sessant’anni e solo se c’è luna nuova.
Bondarciuck ha detto di lui: “se c’è un futuro della canzone
italiana, quello è Spago”. Aveva appena diciotto anni quando la sua
fama arrivò a Parigi assieme al primo singolo “Prolisso e la
Clemenza”: nel giro di pochi mesi si trovò ad esibirsi all’Olympia,
prima di Paolo Conte e subito dopo un’orso giocoliere. Il suo viso
bello, scostante, giovane, polifemico, nervoso, viene ormai
riprodotto su t-shirts in vendita tanto a Camden Town quanto a Porta
Portese. Eppure, in quel suo modo di scrivere canzoni, cosi
avviticchiate su concetti coassiali e nel contempo ipnotiche fino
alla totale destrutturazione del senso, c’è qualcosa di
potenzialmente popolare, popolaresco, addirittura cialtrone. Lo crede
la sua casa discografica, lo crede il suo produttore, lo crediamo noi
che scriviamo e che lo abbiamo amato dopo averlo visto in quella
memorabile, prima esibizione televisiva in diretta da una cassetta
postale.

 

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SPECIALE SANREMO / CLARENCE 2001

Clarence, Vignette

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“Spietate Esecuzioni” é una rubrica sanremese nacque appositamente per il portale Clarence.
Traendo energia dal fastidio causato dai testi delle canzoni presenti al festival, ho provato a vedere che succedeva raffigurando alla lettera quelli particolarmente irritanti.
La cosa ha divertito parecchio tutta la redazione e anche il sottoscritto, sicchè si è ripetuta per un paio di anni. Alcuni brani comunque risultarono totalmente
inillustrabili.

“Facce da Sanremo” non richiede spiegazioni: sono concentrazioni disegnate dei cliché dei cantanti del festival. Quelli da cui disperatamente tentano di fuggire, creandone inevitabilmente di sempre nuovi.

“Spietate Esecuzioni” – Clarence Speciale Sanremo 2001

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“Facce da Sanremo” – Clarence Speciale Sanremo 2001

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