Istruzioni: DIventa il nuovo leader del centrosinistra! Compatta I soggetti sociali sul tuo nome!
Conduci finalmente alla vittoria il PD nonostante D’Alema e Veltroni! Ti aiuterà nel tuo cammino Margherita Hack, una che non na perso la bussola in questo casino! Lancia i dadi (due) e avanza: ogni volta che finisci su una casella “Hack!” avanzi ancora degli stessi numeri. Ma attento! Mille trappole e impedimenti costellano l’ascesa di un leader! Arrivato alla casella 90 avrai vinto e sarai Leader MaxImo. Ma occhio, devi cadere esattamente sulla casella altrimenti torni indietro di tutti i numeri che avanzano. Hack la victoria!
“Gioco dell’Hack”, per diventare i nuovi leader della sinistra italiana. Realizzato per il Misfatto (inserto satiro del Fatto Quotidiano) dell’11/9/11. I testi sono di Stefano Disegni e Riccardo Cascino.
Sollievo fra i coccodrilli: con lo morte di Maurizio Gucci si estingue lo più feroce dinastia di scotennatori di rettili pregiati: Ma questa tragica morte è solo l’ultimo episodio di una saga di odi e tradimenti nella più schietta tradizione del made in Italy. Anche «Cuore» vuole rendere omaggio alla pittoresca casata dei Borgia della pelletteria: ecco l’albero genealoglco, della famiglia Gucci. Di padre in figlio, un solo motto: va’ dove ti porta il cuoio.
articolo di Lia Celi uscito su Cuore del 1/4/1995. Il pezzo venne scritto conseguentemente all’uccisione di Maurizio Gucci.
Guccio Gucci (1881- 1953) Allievo della scuola fiorentina di taglia-pelli “Paccio Pacciani”, Guccio, leggendario fondatore della dinastia, agli inizi del secolo emigra emigra dalla natia Firenze a Londra, dove per mantenersi lavora come facchino al prestigioso Hotel Savoy. Qui, su consiglio del collega Samson Samsonite, Guccio apre un fiorente commercio di valigie di lusso – quelle lasciate incustodite dai clienti del Savoy. L’attività gli fa conoscere la sua futura consorte Vuittonne Vuitton, una vivace pochette francese che si sbottona con estrema facilità. Tornato in patria, produce insieme alla moglie i primi modelli in vera pelle con inserti in osso e perfettamente lavabili: cinque figli, subito marchiati a fuoco con la celebre doppia G e mandati in bottega, dove Guccio tenta di venderli come beauty case. Ma a conquistare le dame di tutta Europa è una sua creazione degli anni ’20: un piccolo astuccio in nappa zigrinata, di elegante forma cilindrica, che Guccio, animato dall’impareggiabile buon gusto del fiorentino purosangue, battezza “l’ bischero”. Muore a settantadue anni nel suo laboratorio, divorato da una imitazione di pitone riuscita troppo bene.
Accio Gucci (1912- 1960] Accio, figlio di Guccio, fe’ una bisaccia di buccia di luccio. E tutti i pesci seguivan la traccia della bisaccia di buccia di luccio fatta da Accio figlio di Guccio. Di lui non si sa altro.
Laccio Gucci (1920-1978) Nipote di Guccio, viene considerato il Newton della calzoleria fiorentina. E’ il primo a rendersi conto dei limiti della tradizionale scarpa fatta a mano; decide così di farla a piede, una forma più confortevolee adatta allo scopo. Ed è solo la prima delle sue invenzioni: oltre agli scarponi senza suola per carmelitani alpinisti e alle scarpe di filetto, molto più sostanziose di quelle di vitello; laccio crea l’inimitabile mocassino Gucci. E’ l’unico mocassino con le stringhe, particolare che lo rende del tutto simile a una normale scarpa da uomo, a parte il fatto che costa dieci volte tanto. Muore di crepacuore quando la sua unica figlia gli comunica l’intenzione di farsi suola (argh].
Moccio Gucci (1936-1994) Così chiamato per una forma congenita di raffreddore che lo perseguiterà tutta la vita, Moccio apre nuovi orizzonti nella corameria. Di ritorno dagli Usa, dove ha frequentato un master in scotennamento presso il «Sioux College» di Dakota City, prova con successo a conciare la pelle di un grosso ruminante italiano altrimenti improduttivo: suo fratello gemello Goccio Gucci, notorio ubriacone del jet set, la cui carnagione, di un modernissimo color melanzana, consente un notevole risparmio sulle spese di tintura. Famoso per ammorbidire la pelle a suon di ceffoni, dagli anni ’60 Moccio diventa per il bel mondo internazionale il fornitore ufficiale di accessori di coccodrillo: sue le borsette di Grace Kelly, la faccia di Marta Marzotto, le lacrime della famiglia Gardini. Appassionato di gioco d’azzardo, l’ultima scommessa gli è fatale: «Vado a cena da mio fratello Uccio: venti a uno che torno sano e salvo».
Groucho Gucci (1925-1975) Attore e musicista, ha portato l’arte della pelletteria nel mondo delIo spettacolo. Il segreto della sua visionaria creatività? La colla da conciatore, che aspira in dosi da cavallo fin da bambino. Inizia la carriera nel cinema infilando una serie di successi internazionali come Conciando sotto la pioggia, La pelle, Oh cincillà. Poi Groucho scopre il rock ‘n’ roll e, con lo pseudonimo di Frank Nappa, fra gli anni ’50 e ’60 sforna capolavori come Blue Suede Shoes, All You Need is Giove e soprattutto Guccy In The Skai With Diamonds, dedicata a un nuovo modello di borsetta da sera. Si suicida negli anni Settanta, dopo che un’overdose di colla gli ha ispirato una spaventosa allucinazione: il primo borsello.
Gruccia Gucci (1945- ) Dì lei nonno Guccio diceva «Sarà la mia croce». Secondo il patriarca, infatti, le femmine del Clan non erano vere Gucci: «Un ci hanno il manico – lamentava il patriarca, – e sono piene di buhi. La mi’ offiscina ‘un ha mai prodotto robaccia del genere».Eppure, fra le donne del clan ricordiamo di passaggio l’imbarazzante cugina bolognese Soccia Gucci e Miccia Gucci, la famigerata terrorista nera. Gruccia è l’unica a conquistarsi un posto al sole: Con gli anni la ragazza diventa la vera anima di ogni guardaroba griffato: negli anni Sessanta la sua figura magra, legnosa e assolutamente inespressiva, ne fa la modelIa ideale per i più grandi disegnatori di moda. Sul finire della carriera, convola a nozze con un mercante d’arte newyorchese, insieme al quale fonda il Guccenheim Museum.
Falso Gucci (1950- ) Esponente di un ramo spurio della famiglia, non si conosce il suo luogo dì nascita. Chi lo colloca tra Forcella e San Marino, chi, più ragionevolmente, a Taiwan. Proprio in Estremo Oriente si è conquistato una solida fama di sciupafemmine: l’industria dei Falsi Gucci sfianca ogni giorno migliaia di giovanissime operaie sottopagate. Negli ultimi tempi è nato un consorzio per la tutela del Vero Falso Gucci, per garantire che il manufatto è un’autentica contraffazione. Infatti è molto difficile distinguere Falso dai veri Gucci: come molti esponenti del clan Gucci, anche Falso Gucci ha avuto guai con la guardia di Finanza ed è controllato dalla malavita. Per fortuna, è impossibile confondere le vere boutiques Gucci con le boutiques Falso Gucci. Per accertarsene, basta provare a entrarci: le vetrine di Falso Gucci sono semplicemente dipinte sul muro.
In questo periodo di insonnia particolarmente devastante, mi fa compagnia un albo speciale con tanto di dedica propiziatoria! @robgrassilli mi aveva già conquistata con La realtà diminuita, così ho subito prenotato questo suo nuovo lavoro, sempre per @sabireditore. Una storia in rima (perfetta da leggere ai bambini, ma capace di coccolare anche le bimbette quarantenni 😂) in cui il piccolo Enzo scopre chi è che lo porta nel lettino quando si addormenta altrove: la polizia della nanna! I simpatici agenti tarchiati, un po’ Minion e un po’ Sturmtruppen (Traumtruppen, forse!) pattugliano solerti e decisi, con la forza dei loro colori primari, una casa dai cromatismi ugualmente intensi, scuri, lontani dai canonici colori pastello dei libri “da nanna”. E io, pur adorando i toni pastello, trovo azzeccatissima la scelta originale, specialmente perché abbinata a una maestria compositiva che miscela mobilio ed esseri viventi in tavole sempre bilanciate: è il rigore della missione frenetica che porta alla stasi beata della Nanna. Ciliegina sulla torta: le affiche cinematografiche sullo sfondo. Sogni d’oro a tutti! In questo periodo di insonnia particolarmente devastante, mi fa compagnia un albo speciale con tanto di dedica propiziatoria! @robgrassilli mi aveva già conquistata con La realtà diminuita, così ho subito prenotato questo suo nuovo lavoro, sempre per @sabireditore. Una storia in rima (perfetta da leggere ai bambini, ma capace di coccolare anche le bimbette quarantenni 😂) in cui il piccolo Enzo scopre chi è che lo porta nel lettino quando si addormenta altrove: la polizia della nanna! I simpatici agenti tarchiati, un po’ Minion e un po’ Sturmtruppen (Traumtruppen, forse!) pattugliano solerti e decisi, con la forza dei loro colori primari, una casa dai cromatismi ugualmente intensi, scuri, lontani dai canonici colori pastello dei libri “da nanna”. E io, pur adorando i toni pastello, trovo azzeccatissima la scelta originale, specialmente perché abbinata a una maestria compositiva che miscela mobilio ed esseri viventi in tavole sempre bilanciate: è il rigore della missione frenetica che porta alla stasi beata della Nanna. Ciliegina sulla torta: le affiche cinematografiche sullo sfondo. Sogni d’oro a tutti!
Roberto Grassilli La polizia della nanna Sabir Editore 2021
Questo è per me forse il libro più bello dell’anno, il più significativo. Pace e amore, lo riassumerei così. Siete preoccupati per i danni derivanti dalla condivisione delle notti fra adulti e bambini? Allora questa lettura non fa per voi. Quanti sensi di colpa si riversano oggi sulle giovani famiglie, quanto materiale ad uso degli psicologi, ma chi ci parla fra queste pagine lo fa con ironia e cura, è padre di quattro figli e ci offre un messaggio di grande amore: “dormire con chi ci vuole bene è il più bello degli incantesimi notturni”. Roberto Grassilli e Lia Celi sono stati polinotti felici e chiedono ai poliziotti sempre in allerta di guardare con il cuore aperto all’amore che poco ha a che fare con i rigidi regolamenti.Un grande fumettista e illustratore, uno scrittore satirico che ricordiamo nella grande avventura editoriale di Cuore di Michele Serra, già conosciuto quest’anno con un altro capolavoro come La realtà diminuita, ci diverte anche nelle ambientazioni scelte per questo libro notturno, una casa con arredamento di design, piena di mirabilia e passioni, abitata da cinefili, amanti dei film a tema notturno. Animali domestici e piante si trovano benissimo in questa famiglia aperta a tutti, crescono e prosperano liberi e amati. La fantasia, l’amore e l’ironia sono la cifra di questo grande #riminesedelleneraviglie e del suo libro che porterò sempre con me.
Si nascondono nelle ombre notturne, alla luce spariscono, sono piccoli e rotondi, sono i ‘polinotte’, di Roberto Grassilli, che continua a sfornare bellissimi albi illustrati per i più piccoli. “La polizia della nanna”, Sabir Editore, racconta in modo originale e divertente il momento in cui i bimbi, ma anche i grandi, che si addormentano sul divano o sulla poltrona vengono riportati nei propri letti. Grassilli immagina che ci sia un comparto delle forze dell’ordine a riportare l’ordine notturno alle famiglie addormentate.
Come nasce l’dea di una polizia della nanna?
“Si tratta di una storia di vita vissuta. I poliziotti della nanna, anzi i polinotte, erano uno scherzo tra me e mia moglie. Quando avevamo le nostre prime due piccole figlie, nate a due anni di distanza, che dopo cena crollavano tra le nostre braccia, noi le riportavamo a letto. Dopo un po’ si svegliavano arrabbiate e disorientate. Mia moglie è una scrittrice, ed anche io sono un inventore di storie, per cui cominciavamo a fantasticare: così ci venne in mente la polizia della nanna, il dipartimento che si occupa di mettere ognuno nel suo letto. L’idea dei poliziotti che si aggirano in casa di notte con l’aspetto buffo (immagino sempre le cose con un aspetto divertente) era la storia che raccontavamo alle nostre bambine, quando ho avuto l’occasione di proporre alcune idee per dei libri illustrati la polizia della nanna è tornata all’attacco”.
Quali sono le caratteristiche dei polinotto?
“Li ho disegnati con la divisa arricchita dai simboli notturni, per cui con le stelle, la luna, i pianeti. Sono un corpo parallelo delle forze dell’ordine con dei poteri un po’ magici. Non si sa come fanno a entrare nelle case, né come fanno a stare tutti insieme nella piccola macchina che li scarrozza in giro. Lo stile con cui li ho disegnati mi è venuto in mente pensando all’ispettore Clouseau de ‘La pantera rosa’, anzi a una sua caricatura. A farci attenzione, il capo del gruppo della polinotte è una specie di ispettore Clouseau più buffo”.
Nessuno può vederli però.
“Avevo in mente questo mondo notturno, partendo dalle mie fantasie da bambino. Ero convinto che nel buio si nascondesse qualcosa di misterioso, che non riesci mai a vedere, perché se accendi la luce scompare, proprio come accade alla polizia della nanna, che non può farsi vedere dagli esseri umani e scompare alla luce, esattamente come accade a tutte le fiabe: vivono nell’ombra e nel segreto”.
Una storia per i più piccoli, ma anche per i grandi: vengono riportati anche loro all’ordine dagli agenti.
“Sì, perché questi poliziotti hanno dei poteri illimitati, possono rimettere a letto tutti: i piccoli, gli adulti, i cani, i gatti, ma sono pasticcioni, per cui finiscono anche per portarli tutti sullo stesso letto, se vedono che la famiglia sta bene, nonostante il regolamento non lo consentirebbe, lasciano che dormano insieme. Anche questa caratteristica è ispirata alla mia famiglia. Non siamo mai stati gentiori troppo rigorosi, non siamo stati circondati da suocere e parenti che ci ammonissero, così, se sentivamo che i nostri piccoli piangevano da soli nel lettino, gli permettevamo di dormire con noi. Avevamo i nostri dubbi su questo metodo, il nostro pediatra, poi, ci disse che la vita, quando saranno grandi, li sottoporrà a dolori e dispiacere, perché non fargli un bel bagno di amore finché si può? In fin dei conti, così non abbiamo mai passato notti insonni ed eravamo tutti contenti. La chiave è che si faccia un po’ come ci si sente, i bambini hanno bisogno di spazi diversi, ognuno dei nostri quattro figli ha deciso autonomamente quando era il momomento di dormire da soli. Alle presentazioni ridono di più i genitori che i bambini, che si ritrovano nella figura del papà che si addormenta col telecomando in mano e nella mamma con la faccia sul libro. Poi i bimbi hanno la possibilità di arruolarsi al corpo di polizia, disegnando la propria divisa. Io do a ognuno di loro un numero di matricola, mai lo stesso, e si divertono come matti”.
Da una delle piacevoli chiacchierate telefoniche con Irene Gulminelli, che ringrazio di nuovo per la precisione e la cura, è uscita fuori l’intervista bella che stampata sul Corriere Romagna del 14 maggio 2021. Spero contribuisca a muovervi un assoluto bisogno di “Polizia della nanna“! Il libro lo trovate da ieri nelle vostre librerie di fiducia e ovunque si possa ordinare un albo così, pensato per la sorpresa e il sorriso di bimbette e bimbetti dai tre anni in su. Fatemi sapere eh! 😉
LA POLIZIA DELLA NANNA Scritto e disegnato da Roberto Grassilli Sabir Editore collana: Lallero Uscita: 13 maggio 2021 40 pagine, 21×21 cm, 15 euro.
Alla libreria Viale dei Ciliegi 17 – Rimini potete richiedere una copia con dedica personalizzata per voi o per fare un regalo. Spedizioni in tutta Italia, contattateci: tel. 0541/25357 WhatsApp 320 8011883 ordiniciliegi@gmail.com info@vialedeiciliegi17.it Anche alla Trame Libreria Bookshop di Bologna lo si può prenotare e richiedere una dedica esclusiva: Libreria Trame Libreria Bookshop in via Goito 3/C 40126 Bologna tel 051 233333 email info@libreriatrame.com sito http://www.libreriatrame.com
Seriamente sfigurato dall’esito del suo esperimento (a causa di una mosca non invitata), il tristemente noto Dottor K. P. decise di rimettere la testa a posto interessandosi ai più gestibili strumenti da cucina. Il nuovo tentativo prevedeva l’uso di una macchina per il pane, al fine di ridare vita a una certa Pasta Madre in una notte di tuoni e fulmini. Resosi conto che l’articolo era totalmente esaurito (l’intera popolazione in quarantena si era messa a produrre furiosamente pagnotte e sfilatini in proprio), lo scienziato tentò con un trasferimento molecolare fra la sua testa e le orecchiette alle cime di rapa. Forse per un problema di tempi di cottura, anche questa volta andò molto male. Nella rarissima, raccapricciante immagine, vediamo quale fu il risultato.
𝔻𝕚𝕔𝕖𝕞𝕓𝕣𝕖 𝕗𝕦𝕠𝕣𝕚 Giorno per giorno, 31 libri per bambini e ragazzi pubblicati nel 2020.
DODICI DICEMBRE ⓘⓝⓥⓔⓝⓣⓐⓡⓔ LA REALTÀ DIMINUITA Roberto Grassilli Ed. Sabir
Dopo tanti mesi passati in casa, ho cercato parole e immagini che ci invitino altrove, storie che sappiano guidarci all’aperto e fra gli altri.Giocare, guardare, cercarsi, esplorare, perdersi, fuggire, allearsi, coltivare, raccogliere, immaginare, passeggiare, amare, costruire, creare, cantare, accamparsi, sconfinare, sporcarsi, superare, sconvolgere, scegliere, viaggiare, approdare, accogliere, risalire, scorrazzare, scoprire, sezionare, inventare, imitare, riconoscersi, leggere… saranno i verbi guida fra le pagine dei libri.
“Una casa come tante”, recita la quarta di copertina. Di case e di cose, di sguardi, disegno, fantasia e fotografia ci parla questo bell’albo illustrato. Quanto tempo abbiamo passato in casa insieme ai bambini nell’ultimo anno, quante occasioni per scoprire, riscoprire le stanze, insieme a tutti gli oggetti che contengono, quegli utensili domestici che fino ad oggi conoscevamo solo per la loro utilità pratica, ma che, attraverso uno sguardo nuovo e un’invenzione, potrebbero sorprenderci. “Ogni casa è disegnata”, scrive Roberto Grassilli, fumettista, illustratore, grafico riminese, autore ironico che fu anima della redazione del mitico giornale satirico anni ‘80-‘90 Cuore, e fu animatore negli studios londinesi di Spielberg. Lampade, caffetterie, maniglie, termosifoni, serrature, spazzole, caloriferi, oggetti ambientati là dove abitano le nostre case, a cui Roberto ha aggiunto una parte disegnata a matita su un foglio di carta per trasformarli in qualcos’altro. Ideazione, disegno manuale, accostamento, composizione, scatto fotografico et voilà: realtà diminuita. “Fisso il foglio con un pezzetto di scotch, uso la matita come l’asta del famoso salto sportivo e, se davvero per entrare nella Realtà Diminuita serve solo un po’ di forza in più e un po’ di rigidezza in meno, se bisogna quantomeno crederci (come al binario 9 3/4 di Harry Potter), eccomi, salto”. Dice l’autore. Nell’epoca delle app, della augmented reality, del virtuale spinto, eccoci a viaggiare in punta di matita e scatto fotografico. Oggetti che diventano personaggi, cose che diventano storie, case che ci parlano a cui noi diamo voce inventando mondi alieni, esterni e domestici insieme. Un volano per la fantasia, l’osservazione e la creatività, un libro aperto alle infinite possibilità, tanti spunti da cui partire per lasciarci portare altrove. Perchè “la magia non è nascosta, è per tutti”. #riminesidellemeraviglie